Paulo Freire: fatti di parola

Martedì 11 novembre nel nostro Auditorium si è tenuta una conferenza-laboratorio che ha coinvolto le classi quinte del Liceo delle Scienze Umane, relatrice la Prof.ssa Rosita Deluigi, docente di Pedagogia Generale, Interculturale e di Comunità all'Università degli Studi di Macerata.
L’iniziativa rientra nel Progetto Pedagogia e arte" coordinato dai docenti Chiara Angeletti e Francesco Pampana.
Un progetto, ormai alla sua terza edizione, che intende valorizzare la specificità e l’identità dell’indirizzo liceale delle Scienze Umane, offrendo agli studenti delle classi quinte l’opportunità di conoscere e approfondire diversi modelli pedagogici in un‘ottica orientativa, ricavando da ognuno indicazioni e stimoli per la costruzione del proprio progetto di vita.
L'incontro questa volta ha avuto come tema la pedagogia degli oppressi di Paulo Freire e si è articolato  in una prima parte più teorica e in una seconda parte a carattere laboratoriale.
Oltre all'interesse suscitato dall'argomento per la sua attualità, va evidenziata l'originalità dell'approccio formativo. La prof.ssa Deluigi infatti ha coinvolto cinque studentesse universitarie che nell'ottica del peer to peer hanno presentato la vita e il pensiero di Freire e hanno poi condotto come facilitatrici i gruppi di lavoro durante l'attività di laboratorio.
La pedagogia degli oppressi, partendo da un'analisi della società e dalla denuncia delle condizioni di oppressione che ostacolano il pieno sviluppp dell'uomo, si pone in modo critico nei confronti dell'educazione tradizionale, trasmissiva e anti-dialogica, e propone un modello di educazione problematizzante che mette al centro il dialogo, la partecipazione attiva e la trasformazione sociale.
I nostri studenti hanno potuto conoscere il metodo del pedagogista brasiliano, ma anche sperimentare direttamente il funzionamento di un Circolo di Cultura, scoprendo attivamente il valore del dialogo e del confronto nel favorire l'empowerment personale attraverso la parola. 
Li abbiamo visti partecipare con interesse,  entusiasmo e mettersi in gioco in questa proposta che li ha resi protagonisti e co-costruttori della conoscenza. Una conferma dell'efficacia di una pedagogia che, parafrasando Freire, si pone come pratica della libertà e strumento di liberazione.