Dalla Gatta a Cenicienta: il “Ricci” in scena tra fiaba, lingue, dialetti e tanta creatività
Il 4 giugno 2025, alle ore 21.00, l’auditorium dell’IIS Matteo Ricci di Macerata si è trasformato in un vivace palcoscenico di emozioni, musica e magia con lo spettacolo teatrale “Dalla Gatta a Cenicienta”, frutto del laboratorio “Teatro in aula”, fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica Rita Emiliozzi e giunto al suo terzo anno di attività. Il progetto è stato coordinato dalla prof.ssa Michela Sacchi, affiancata dalle docenti Daniela Mercuri, Carolina Rubio e Lorena Di Donato.
Protagonisti assoluti della serata sono stati gli studenti dell’Istituto, che hanno dato vita a una versione originale e sorprendente della fiaba di Cenerentola, attraversando secoli e tradizioni, dal barocco napoletano della “Gatta Cenerentola” di Giambattista Basile fino alle riletture contemporanee e multiculturali.
Al centro della scena, una compagnia teatrale “sgangherata” e irresistibile ha deciso di mettersi alla prova proprio con questa celebre storia, reinterpretandola con ironia e immaginazione. Ogni attore ha portato sul palco la propria visione del racconto, alternandosi in un gioco teatrale fatto di improvvisazione, musica, dialetti, lingue straniere e coreografie, con un’energia che ha conquistato il pubblico. Tra scarpette smarrite, zucche trasformate e gatti incantati, il saggio ha celebrato la bellezza del lavoro di squadra e la forza dell’espressività individuale.
“Come sempre - ha evidenziato la dirigente Emiliozzi - il teatro ha offerto agli studenti uno spazio unico di crescita personale e collettiva, mettendo in luce le caratteristiche e le potenzialità di ciascuno”.
Un percorso, quello del “Teatro in aula” del Ricci, che ha visto ragazze e ragazzi mettersi in gioco con entusiasmo e costanza, affrontando sfide nuove e migliorandosi giorno dopo giorno, non solo dal punto di vista artistico, ma anche umano. Il valore formativo del teatro si è rivelato, ancora una volta, fondamentale: attraverso il lavoro sul corpo, la voce, le emozioni e le relazioni, gli studenti hanno potuto scoprire nuove modalità espressive, rafforzare l’autostima e imparare a collaborare in un contesto creativo e stimolante.
Accanto a loro, condividendo prove, risate, emozioni e applausi, si sono messe in gioco anche le quattro docenti che hanno seguito il progetto, dimostrando come il teatro sappia abbattere le barriere tra generazioni e ruoli. Sul palcoscenico, professori e studenti si sono incontrati come compagni di scena, vivendo un’esperienza autenticamente corale e inclusiva.
Il laboratorio, condotto da Lucia De Luca, che ha curato anche la regia del saggio finale, si è articolato in due momenti: una prima fase teorica, dedicata allo studio psicologico dei personaggi, al movimento corporeo, alla dizione e alla lettura interpretativa; e una seconda fase pratica, centrata sulla costruzione del copione, sull’uso delle tecniche teatrali e sull’allestimento dello spettacolo. Quest’anno, inoltre, gli studenti hanno contribuito attivamente anche alla creazione delle scenografie e della locandina, con il prezioso supporto della prof.ssa Loredana Salvucci.
Alla buona riuscita dello spettacolo hanno collaborato anche Elvira Pardi, che ha curato le coreografie di flamenco, Alessio Silli per l’audio e le luci, Massimo Eleonori della Sartoria TULMA per il supporto ai costumi e David Conati per la collaborazione sul testo. Fondamentale, come sempre, il contributo di tutto il personale scolastico, che con disponibilità e professionalità ha accompagnato ogni fase del progetto.
Esperienze teatrali come questa si confermano un’occasione preziosa di crescita, dove si intrecciano espressività, collaborazione, cultura e apertura verso l’altro. E mentre cala il sipario resta viva la forza di un viaggio che ha saputo unire passione, impegno e voglia di mettersi in gioco.